La cannabis come pianta medicinale: storia di una tradizione millenaria

Sapevate che la cannabis veniva utilizzata come pianta medicinale oltre 4.000 anni fa? La pianta, che oggi è spesso oggetto di controversie, un tempo era un rimedio apprezzato in molte culture. Dalla Cina all’Egitto alla Grecia, medici e guaritori di tutto il mondo scoprirono gli effetti versatili delle diverse varietà di cannabis. Come antidolorifico, per trattare le infiammazioni o addirittura come anestetico durante le operazioni, la cannabis è stata parte integrante della medicina per migliaia di anni. Ma come veniva usata esattamente e quali applicazioni sono ancora attuali?

La Cina dalle prime arti di guarigione di 4.000 anni fa

La Cina è considerata uno dei primi Paesi in cui la cannabis è stata documentata dal punto di vista medico. Circa 4.000 anni fa, la pianta era già menzionata nello “Shennong Ben Cao Jing”, una delle più antiche opere mediche conosciute. Qui i guaritori descrivevano la pianta come un rimedio efficace per il dolore, l’infiammazione e la malaria. Ciò che è particolarmente degno di nota è che già allora la cannabis veniva utilizzata in combinazione con altre piante medicinali per aumentarne l’efficacia.

I medici cinesi mescolavano la cannabis con erbe come il ginseng o lo zenzero per personalizzare l’effetto medicinale. Le applicazioni andavano dagli unguenti antidolorifici alle miscele di erbe per i disturbi interni. I documenti storici mostrano persino che la cannabis è stata usata come uno dei primi anestetici conosciuti. Nella prima medicina cinese, i medici usavano una bevanda infusa di cannabis per anestetizzare i pazienti durante gli interventi chirurgici. Queste scoperte dimostrano che i cinesi apprezzavano già da tempo le proprietà antidolorifiche e calmanti della cannabis.

Fonte: CannaZen / Storia della cannabis e del primo uso medico della cannabis

Egitto dall’antica medicina 3.500 anni fa

La cannabis era parte integrante della medicina anche nell’Antico Egitto. Circa 3.500 anni fa, la pianta era menzionata nel famoso Papiro di Ebers, uno dei più antichi manoscritti medici del mondo. Questo documento descrive varie applicazioni delle piante medicinali e mostra che la cannabis veniva usata per trattare le malattie degli occhi e le infiammazioni.

Di particolare interesse è l’ipotesi che i guaritori egiziani usassero la cannabis specificamente per trattare il glaucoma. Questo sarebbe uno dei primi usi documentati della cannabis in oftalmologia – una pratica che continua nella medicina moderna fino ad oggi. Ma la cannabis non era usata solo in oftalmologia: Veniva usata anche come antidolorifico per il parto e i crampi mestruali.

A seconda della regione, la pianta si è adattata, dando origine a diverse specie principali: Sativa, Indica, Ibrida e Ruderalis. I medici egiziani somministravano la cannabis sotto forma di tinture o cataplasmi per alleviare il dolore e ridurre i crampi.

L’India dell’arte curativa ayurvedica 3.000 anni fa

Circa 3.000 anni fa, la cannabis era profondamente radicata nell’arte curativa indiana. Aveva un ruolo centrale nell’Ayurveda, il sistema di guarigione tradizionale indiano, dove era conosciuta come “bhang”. Gli indiani usavano la cannabis non solo come rimedio medico, ma anche come agente spirituale nelle cerimonie religiose.

La cannabis era usata in India per trattare problemi di sonno, disturbi di stomaco e crampi. In particolare, veniva spesso prescritta ai pazienti con disturbi digestivi perché, secondo gli insegnamenti ayurvedici, poteva stimolare l’appetito e calmare lo stomaco. Era anche un rimedio popolare per l’ansia e l’irrequietezza. Nei rituali religiosi, il bhang veniva tradizionalmente consumato sotto forma di bevanda mescolata con spezie e latte. Questa tradizione è ancora oggi praticata in alcune regioni dell’India, soprattutto durante le feste religiose come l’Holi.

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Grecia e Roma dall’antichità 2.500 anni fa

La cannabis veniva utilizzata a scopo medico già nell’antica Grecia e a Roma 2.500 anni fa. Il famoso medico Ippocrate, considerato il fondatore della medicina moderna, raccomandava la cannabis per il trattamento di ferite, infiammazioni e dolori. I suoi insegnamenti hanno influenzato la medicina per secoli e dimostrano che la cannabis è stata riconosciuta fin dall’inizio come un rimedio versatile.

Anche i Romani utilizzavano la pianta. Galeno, uno dei più importanti medici dell’antichità, prescriveva la cannabis per alleviare la gotta, il dolore e l’insonnia. I suoi scritti dimostrano che i medici romani usavano la cannabis non solo come rimedio interno, ma anche come unguento esterno. È particolarmente degno di nota il fatto che la cannabis fosse probabilmente usata anche in chirurgia, come una sorta di anestetico naturale per le operazioni. I medici antichi, quindi, riconoscevano già che la cannabis poteva alleviare il dolore e calmare il corpo.

Il mondo arabo dalla medicina islamica 1.100 anni fa

La cannabis ha avuto un ruolo importante nella medicina araba. Circa 1.100 anni fa, la pianta fu descritta dal famoso medico Avicenna (Ibn Sina) nella sua opera fondamentale “Canone di Medicina”. In essa raccomandava la cannabis come rimedio per l’emicrania, l’epilessia e i disturbi digestivi.

Un aspetto particolarmente eccitante: all’epoca la cannabis veniva usata anche per trattare le malattie mentali. Era considerata un tranquillante e veniva persino somministrata a pazienti con disturbi mentali. Avicenna fu uno dei primi medici a studiare intensamente l’effetto della cannabis sul sistema nervoso. Le sue scoperte furono incorporate nella pratica medica per secoli e gettarono le basi per le successive ricerche sull’uso terapeutico della cannabis per i disturbi d’ansia e le malattie neurologiche.

Cina da reperti archeologici di 2.500 anni fa

Scoperte archeologiche nelle montagne del Pamir, in Cina, dimostrano che la cannabis veniva usata per scopi rituali già 2.500 anni fa. Gli scienziati hanno trovato resti di cannabis con un contenuto di THC estremamente elevato, il che indica che le persone selezionavano e consumavano deliberatamente le varietà psicoattive.

I risultati dimostrano che la cannabis non ha solo una lunga tradizione medica, ma anche culturale. Si presume che venisse bruciata durante le cerimonie di sepoltura o i rituali spirituali per ottenere un effetto di alterazione della mente. Questa scoperta è considerata una delle più antiche prove evidenti del consumo mirato di cannabis ricca di THC.

Un’antica pianta medicinale con un futuro

Incredibile, vero? Per migliaia di anni, la cannabis è stata un’apprezzata pianta medicinale in diverse culture.

Dalla Cina all’Egitto al mondo islamico, le persone sapevano già da tempo in quanti modi la cannabis può essere utile. Oggi stiamo vivendo una rinascita del suo uso terapeutico. Ciò che un tempo era proibito viene ora nuovamente studiato e legalizzato in molti Paesi. La scienza moderna conferma ciò che le culture antiche sapevano da tempo: la cannabis può essere un rimedio prezioso!

Fonte: CannaZen / Storia della cannabis e del primo uso medico della cannabis